Le applicazioni di refrigerazione commerciale e di vendita al dettaglio di prodotti alimentari presentano esigenze diverse in termini di tipologie di sistemi e refrigeranti utilizzati. Tali applicazioni includono celle frigorifere, vetrine refrigerate, banchi frigoriferi e banchi a isola refrigerati, in soluzioni centralizzate o plug-in (circuiti frigoriferi ermetici o autonomi, con unità condensanti).
Le applicazioni di refrigerazione commerciale e di vendita al dettaglio di prodotti alimentari sono raggruppate in tre categorie principali.
Le applicazioni ermeticamente sigillate sono idonee all'utilizzo con refrigeranti a basso GWP e sono più sicure grazie alla ridotta quantità di carica. Molti di questi sistemi utilizzano già idrocarburi come l'R600a e il R290 e il phase-down dell'UE ha imposto valori di GWP inferiori a 150 a partire dal 2016.
Le unità condensanti hanno una carica di refrigerante compresa tipicamente tra 5 e 20 kg e la sicurezza in termini di infiammabilità è fondamentale, in quanto molti di questi sistemi sono accessibili al pubblico.
I refrigeranti a elevato GWP, come l'R404A, sono stati utilizzati per molti anni, ma una nuova alternativa è rappresentata dagli HFC classificati A1, che hanno un GWP inferiore del 60% rispetto a quello dell'R404A. Nondimeno, l’impatto delle temperature di mandata più elevate del compressore sul campo di funzionamento e l’impatto del glide del refrigerante sul rendimento frigorifero presentano nuove sfide. Riteniamo che il mercato si muoverà rapidamente verso un livello di GWP medio, intorno a 1.500, prima di ricercare soluzioni a GWP più basso come la CO2, l'R290 (idrocarburo) o le miscele HFO.
I sistemi DX centralizzati sono di gran lunga le applicazioni con il maggior consumo di refrigerante, a causa delle loro grandi dimensioni di carica e degli elevati tassi di perdite. Si stima che utilizzino oltre il 40% in più della quantità di refrigerante di base raccomandata durante il phase-down. Negli ultimi dieci anni, la CO2 è diventata un refrigerante idoneo e può essere utilizzata in diverse configurazioni di sistema:
Impianti transcritici in cui la CO2 viene utilizzata in tutti i circuiti (MT e LT). Gli impianti a CO2 transcritici sono stati anche il motore dello sviluppo di sistemi integrati di riscaldamento e raffreddamento, associando la scelta del refrigerante al tipo di sistema.
Sistemi indiretti in cui un rack di tipo chiller che utilizza gli HFC, gli HC o la NH3 raffredda la CO2 in un ricevitore, la quale viene poi fatta circolare nel circuito MT, raffreddando il circuito MT. Il circuito LT è anch'esso coperto da CO2 e condensa direttamente nel chiller nella parte superiore o nel circuito MT della CO2.
Sistemi in cascata in cui la CO2 viene utilizzata solo nel circuito LT ed è immessa in cascata nel circuito MT che utilizza HFC. Questo tipo di impianto utilizza ancora circa l’80% del refrigerante HFC impiegato in un sistema convenzionale
La sede geografica influisce sul rendimento energetico di qualsiasi sistema a causa della temperatura ambiente esterna. Gli impianti a CO2 transcritici sono noti per la loro straordinaria sensibilità alle temperature esterne. Tuttavia, gli ultimi sviluppi nel campo delle tecnologie di iniezione hanno aumentato notevolmente l'efficienza degli impianti a CO2 anche nei climi molto caldi, e nei prossimi anni ci aspettiamo che si verifichi una svolta nel mercato.